venerdì 26 aprile 2013

III YEAR LETTORATO

Next  week  there will be no lessons so  that  you can  revise material covered throughout the course. Lessons will begin again on Monday 6th/8th May. Posted below is one version of the Italian newspaper article done in class this week follwed by another article to  be prepared for 6th/8th May.

  “ We will  not  allow schools and universities to  be occupied because this goes against democracy. Actually, it is  an  act of violence against students, their   families and the State, said S.B.. His is a hard line that could also  involve the use of the state and military police. The Prime Minister  added, “ I will speak  to  the home secretary and give him detailed instructions on how the police are to intervene to  prevent such / these  things happening. The press conference, held by the Prime Minister and minister M.G; had been  organised so  as to “reveal left-wing lies” as the brochure distributed at  the conference reads. B is certainly challenging the accusations from” the left who  are exploiting public opinion/jumping on the bandwagon of public  protest.. Furthermore,  he has accused the press of being “cut off from reality” and public television of “spreading anxiety”. He addressed the protesters directly:- “ It’s our job to  defend the State and anyone who  commits a crime should bear this in mind/ not forget this” His reaction was heated when a  (female)journalist asked him if the police would be used against primary school  teachers :- “  it is the duty of the State to  guarantee the rights of its citizens . I’m going to  be here for another four and a half years so  you had better get used to  it. We are not going to budge/ We will be making no  concessions”. This extremely hard line is both disconcerting and worrying for the home secretary. Roberto  Maroni met the Prime Minister in the afternoon. Berlusconi wants to  see “ evident signs the situation is changing” and said that “ the occupation of public places is not acceptable” and that  those who  are protesting are a minority. He compared the situation to  the protests against the landfills  in Campania.  Today the situation will be discussed at  the Home Office in a meeting chaired by Alfredo  Mantovano, the undersecretary. Currently there is no  likelihood that the police will actually enter the universities but they  will probably intervene in the surrounding outside  communal areas. Moral  suasion is being considered as a means to  block  the protests by  talking to rectors, deans and students involved in the sit-ins. However,  it is B’s comments that have sparked debate. Veltroni   accused him of “ adding fuel  to  the fire”, and  of having “ a provocative and simplistic” attitude to  the problem. He went on to  say “ The government must assume responsibility for turning a  social  problem  into  a threat to public safety. It’s not the first time a government has had to  face public protest, this is the spice of democracy/ this is what democracy is about”.

Tra la Queen Mum e il genero anni di scaramucce e dispetti. Lui voleva modernizzare. Lei non lasciò il palazzo finché il riscaldamento dei suoi appartamenti non smise di funzionare. Lei era la Regina Madre, la mamma più amata del Regno. Lui il bel principe, l' unico uomo amato da Elisabetta II. Così, riflettendoci, la Queen Mum era anche la Regina Suocera, almeno per Filippo duca di Edimburgo. E il rapporto tra i due, rivela una ricostruzione storica per un documentario di Channel 4, seguì il cliché di dispetti, dissapori e ripicche comune in famiglie borghesi o popolari. La rivalità esplose il 6 febbraio 1952, con la morte di Giorgio VI. «Fu uno choc per la vedova scoprire che il potere era passato improvvisamente alla figlia», spiega la storica Sarah Bradford. Nei quindici anni di regno del malato e balbuziente Giorgio, la moglie aveva svolto un ruolo di primo piano a Buckingham Palace. A soli 51 anni il suo potere scompariva: sconcerto e risentimento si diressero verso il genero. Il giovane duca voleva modernizzare la monarchia (il termine The Firm, La Ditta, probabilmente l' ha introdotto lui), la madre di Elisabetta era per la continuità e chiese sostegno anche al vecchio Winston Churchill. Qualche esempio: Filippo, arrivato a Buckingham Palace, trovò un po' fuori moda che i membri della Royal Family per parlarsi spedissero lungo i corridoi e i saloni e gli scaloni dei valletti con messaggi scritti a mano e deposti su vassoi d' argento. La vedova invece trovava il sistema perfettamente funzionale. E poi, la Regina Suocera non voleva decidersi a lasciare il palazzo e trasferirsi a Clarence House, perché pensava di poter ancora contribuire non poco alla gestione della corte. La questione si risolse quando nelle stanze della Queen Mum smise di funzionare il riscaldamento, non fu mai chiarito come. La contesa però era più seria: Filippo tra l' altro aveva discusso con Elisabetta dell' opportunità che lei prendesse il suo nome, trasformando la Casa regnante da Windsor in Mountbatten. La Regina Madre esasperata si sarebbe rivolta a Churchill definendo il genero «quel maledetto sciocco Edimburgo». Lui si sarebbe lamentato: «Vogliono trasformarmi in ameba». Terreno principale dello scontro familiar-generazionale furono i preparativi per l' incoronazione di Elisabetta. Filippo suggeriva di svecchiarla. La vedova pensava che dovesse rimanere assolutamente immutata. La guerriglia comprese anche questioni apparentemente trascurabili: come quando Filippo decise di andare a ispezionare i 13 mila soldati e le 29 bande che avrebbero partecipato alla parata, volando in elicottero. La suocera obiettò che un membro della Royal Family non doveva usare «un mezzo plebeo». Furono in disaccordo anche sul fotografo ufficiale e Filippo perse di nuovo. Ebbe soddisfazione solo ottenendo che quel 2 giugno 1953 le telecamere della Bbc riprendessero in diretta il sacro momento in cui l' arcivescovo di Canterbury presenta al sovrano i simboli del potere. Naturalmente la prospettiva che cameraman e telecronista entrassero a Westminster Abbey era sembrata orrenda alla Regina Madre che rimase sconvolta quando Filippo fu inquadrato mentre baciava sulla guancia Sua Maestà Elisabetta II. Guido Santevecchi

Santevecchi Guido, Corriere della Sera

 

 


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