lunedì 15 aprile 2013

C1 - Classwork for Friday 19th April

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«Non permetteremo che vengano occupate scuole e università – dice Berlusconi - perché non è un fatto di democrazia ma di violenza nei confronti di altri studenti, delle famiglie e dello Stato». Linea della fermezza, quindi, con la possibilità di far ricorso a poliziotti e carabinieri: «Convocherò il ministro dell' Interno - dice ancora il presidente del Consiglio - e gli darò istruzioni dettagliate su come intervenire con le forze dell' ordine per evitare che queste cose succedano». La conferenza stampa del premier e del ministro Mariastella Gelmini era stata organizzata per «smascherare le bugie della sinistra», come dice l' opuscolo distribuito all' uscita. Berlusconi contesta sì le accuse che gli arrivano dalla «sinistra che cavalca la piazza», accusa poi i giornali di «aver divorziato dalla realtà» e la televisione pubblica di «diffondere ansia». Ma è ai manifestanti che si rivolge: «Noi faremo lo Stato, chi compie un reato lo sappia». E si scalda quando una giornalista gli chiede se la polizia potrebbe essere usata anche contro le maestre: «Lo Stato deve garantire il diritto dei cittadini. Avete 4 anni e mezzo di tempo, fateci il callo. Non retrocederò di un millimetro». Linea dura, durissima che spiazza e crea preoccupazione al ministero dell' Interno. L' incontro con Roberto Maroni arriva nel pomeriggio.  Berlusconi chiede un «forte segnale di discontinuità», dice che «l' occupazione dei luoghi pubblici non è tollerabile», che a protestare è una minoranza. E paragona la situazione ai blocchi contro le discariche in Campania. Oggi la situazione sarà discussa al Viminale, con una riunione presieduta dal sottosegretario Alfredo Mantovano. Al momento si esclude che le forze dell' ordine possano entrare nelle università mentre è possibile che vengano sgomberate le aree esterne. Per fermare la protesta si pensa piuttosto alla cosiddetta moral suasion, cioè a parlare con rettori e presidi, a convincere gli occupanti. Ma a far discutere sono le parole di Berlusconi sull' uso della forza. Walter Veltroni lo accusa di «soffiare sul fuoco», di affrontare il problema «in modo provocatorio e semplificato» e spiega: «Il governo si assume la responsabilità di trasformare un problema sociale in un problema di ordine pubblico. A tutti è capitato di stare al governo e subire una contestazione: è il sale della democrazia». Il suo vice Dario Franceschini si appella al premier «perché agli studenti non venga toccato un capello».
Salvia Lorenzo

Corriere della Sera

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